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mercoledì 31 ottobre 2012

Trick or treat:Ma no,pasta:Cordoni del frate con funghi misti e formaggio alla birra



piatto in ceramica La fabbrica della ceramica


"Halloween" deriva dalla contrazione di "All Hallows Eve" (la vigilia di Ognissanti).

La festività, cade il 31 ottobre, celebrata principalmente negli Stati Uniti, è un evento ormai molto importante anche in Italia.

L'origine della zucca di Halloween arriva da Jack O'Lantern, un uomo irlandese che secondo la leggenda sfidò il diavolo e per questo fu maledetto a vita e costretto a vagare di notte con unarapa porta-candela. Negli anni, la rapa fu sostituita dalla zucca che assunse così il ruolo di simbolo della festa di Halloween.

Dalla leggenda alla realtà, intagliare la zucca è una vera prassi. Il frutto, privato della polpa interna, assume la forma di un involucro vuoto che, lavorato, prende le sembianze di un volto umano."(newsletter di Melandri gaudenzio).
Ma buongiorno bloghine,che fatte di bello oggi?Io non festeggio,non ho preparato nulla in tema ma vi lascio una ricetta per il contest di Fattorie Fiandino.


tela stampata a mano Pascucci

Oggi sarò un po' assente dai vostri blog,aspetto il tecnico Telecom per cambiare la linea.Appena posso avvicino,happy Halloween a tutti:


  • 200 g di cordoni del frate Mugnaia di Elice
  • misto di funghi misti(anche surgelato)
  • una carota
  • uno spicchio di aglio
  • 50 g di olio extra vergine di oliva Dante
  • 50 g di formaggio alla birra Ottavio
  • insaporitore a base di erbe aromatiche Vinchef
  • sale e pepe qb Tec-Al


-Tagliate a cubetti la carota e sminuzzate lo spicchio di aglio e metteteli a sofrigere in una padella con l'olio di oliva extra vergine.Aggiungete i funghi,salate e sfumate con l'insaporitore.Lasciate evaporare e cucinate per 20 minuti,finché la carota diventa morbida.



-Spegnete il fuoco e aggiungete il formaggio a cubetti.Mescolate e fate sciogliere.
-Cucinate la pasta fresca in abbondante acqua salata e condite con il sugo ai funghi e formaggio.






Questa ricetta partecipa al contest delle Fattorie Fiandino


Ragazze vi rubo un minuto per parlarvi della stemperia Pascucci.

Dal 1826 ad oggi nella bottega di Gambettola si rivive il procedimento suggestivo e unico della stampa xilografica; le matrici in legno di pero intagliate a mano, una per una, impregnate della pasta colorante - dal ruggine, al blu, al verde - vanno a decorare i tessuti di lino, canapa e cotone con figure geometriche, floreali o animali facenti parte del ricco patrimonio iconografico popolare. La famiglia Pascucci di Gambettola è la più antica testimone di quest'arte:
da sette generazioni custodisce e rinnova questa attività nel rispetto della tradizione e nello slancio dell’innovazione. Nei suoi locali è possibile ammirare come nascono prodotti unici nel loro genere per l'attenzione, la cura e l'originalità con cui vengono realizzati.
Storia
Il primo accenno all'attività delle stamperie Romagna risale alla fine del Settecento. Nell’Ottocento i tessuti stampati nascono come una imitazione dei tessuti arabescati, troppo costosi per la società rurale. Uno dei motivi più ricorrenti è quello del cosiddetto cardo, che si ritrova ampiamente in tessuti preziosi del Quattrocento, come il mantello in broccato d'oro di Sigismondo Pandolfo Malatesta, cui i decoratori romagnoli avevano forse più agio ad ispirarsi.
Alla fine dell’Ottocento le tele venivano utilizzate non solo per arricchire tavola, letto, finestre e più in generale la casa, ma anche per abbellire il bestiame durante le fiere e fu proprio quest’ultima usanza a garantire la sopravvivenza dell’arte della stampa. Con lo sviluppo del turismo balneare la stampa trovò un’ulteriore applicazione nelle tende da spiaggia. Ancora oggi il nostro prodotto si adatta alla società in cui continua a crescere.
Aceto, farina e un pizzico di ferro: i colori
Aceto e farina sono utilizzati per la costituzione della pasta colorante. La ricetta del composto è segreta e ogni artigiano mantiene una sorta di brevetto sulla formula completa: per i pesi e le modalità di preparazione vale più il colpo d'occhio dell'esperto artigiano di qualsiasi improbabile prontuario scritto. Per le stampe a ruggine l'ingrediente principale è il ferro dolce opportunamente ossidato; per gli altri colori ci si avvale di basi minerali.
Gli stampi
La stampa manuale delle tele, secondo la tradizione ed il metodo romagnolo, adotta la tecnica della xilografia (dal greco ksylon: legno). Ogni stamperia ha il suo patrimonio di stampi-matrici, spesso realizzati all'interno della bottega dallo stesso proprietario. In genere si usa il legno di pero, dolce all'intaglio, con pochi nodi, resistente ai colpi del mazzuolo. Gli stampi sono intagliati con scalpelli e sgorbie: viene asportata una profondità di 5-7 millimetri, quella porzione di legno che non sarà interessata dall'applicazione della pasta colorante per la riproduzione del disegno.
Anche se c'è un fondo di disegni comune alle diverse stamperie, dovuto alla circolazione dei motivi è possibile individuare tratti stilistici più propri di ciascuna bottega.
Il processo di stampa
La pasta viene stesa su un tampone mentre la tela da stampare è posta su un bancone opportunamente imbottito. Si intinge lo stampo nel tampone e quindi lo si applica sul tessuto percuotendolo con un mazzuolo di circa quattro chili. Dopo alcuni colpi il disegno è impresso e si continua nel lavoro di decorazione. Terminata la decorazione il telo viene posto ad essiccare. Quindi si procede al fissaggio con soda caustica, un tempo ottenuta con cenere ed acqua, che rende queste tinte praticamente inattaccabili.
Tradizione – innovazione
L’avanzamento della tecnologia ha influito in minima parte sul procedimento produttivo: la preparazione dei colori segue ancora la ricetta antica (e segretamente custodita), la tecnica di stampa non ha ceduto alle agevolazioni sbrigative della catena di montaggio e dell’automatizzazione. La canapa, scomparsa nel nostro territorio e solo recentemente reintrodotta, è stata sostituita dal lino, ugualmente naturale e resistente. L’unico passaggio in parte affidato ad una macchina è la stiratura del prodotto, infatti per questioni di efficienza non è più possibile utilizzare il vecchio mangano che ancora oggi troneggia all’interno della bottega: il procedimento creativo è stato lievemente modernizzato solo dove l’intervento ha reso giovamento al prodotto finale. Il maggiore cambiamento introdotto dal tempo è sicuramente il cessare della produzione di articoli come le coperte da buoi, tanto di moda nei primi anni del 1900, e l’introduzione di nuovi, come accappatoi o album porta fotografie.
Anche sul rovescio della tela stampata a mano sono leggibili il disegno ed il colore della stampa. Sul rovescio risultano inoltre maggiormente percepibili disomogeneità ed imperfezioni.

A differenza di quello ottenuto da stampa serigrafica che presenta tinta piatta e colore uniforme, il disegno stampato manualmente, a causa di diversi fattori, può presentare sfumature e diversa distribuzione del colore.

Il disegno stampato manualmente è il risultato di una composizione (per accostamento) di stampi, può quindi presentare lievi sfasature e connessioni.

Anche la ripetizione dello stesso disegno, per ragioni strettamente connesse alla manualità dell'operazione, può presentare differenze.

Nell’etichetta, presente in ogni articolo, è rappresentato il marchio che garantisce l’originalità del prodotto, studiato dall’Associazione Stampatori Tele Romagnole.Andate a dare un'occhiata sul loro sito,troverete di sicuro qualcosa per i vostri gusti.

lunedì 29 ottobre 2012

Grissini con olive taggiasche, semi di zucca e liquirizia

"Il misero salice, trovandosi non potere fruire il piacere di vedere i sua sottili rami fare ovver condurre alla desiderata grandezza e dirizzarsi al cielo – per cagione della vite e di qualunche pianta li era visina, sempre elli era storpiato e diramato e guasto – e raccolti in sé tutti li spiriti, e con quelli apre e spalanca le porte alla immaginazione; e stando in continua cogitazione, e ricercando con quella l’universo delle piante, con quale di quelle esso collegare si potessi, che non avessi bisogni dell’aiuto de’ sua legami; e stando alquanto in questa notritiva immaginazione, con subito assalimento li corse nel pensiero la zucca; e crollato tutti i rami per grande allegrezza, paren[do]li avere trovato compagnia al suo disiato proposito – imperò che quella è più atta a legare altri che essere legata – e fatta tal deliberazione, rizzò i sua rami in[v]erso il cielo; attendea spettare qualche amichevole uccello, che li fussi a tal disiderio mezzano.In fra’ quali, veduta a sé vicina la sgazza, disse inver di quella: “O gentile uccello, per quello soccorso, che a questi giorni, da mattina, in e mia rami trovasti, quando l’affamato falcone crudele e rapace te voleva divorare; e per quelli riposi che sopra me ispesso hai usato, quando l’alie tue a te riposo chiedeano; e per quelli piaceri che, infra detti mia rami, scherzando colle tue compagne ne’ tua amori, già hai usato, io ti priego che tu truovi la zucca e impetri da quella alquante delle sue semenze, e di’ a quelle che, nate ch’elle fieno, ch’io le tratterò non altrementi che se del mio corpo generate l’avessi e similmente usa tutte quelle parole che di simile intenzione persuasive sieno, benché a te, maestra de’ linguaggi, insegnare non bisogna. E se questo farai, io sono contenta di ricevere il tuo nidio sopra il nascimento de’ mia rami, insieme colla tua famiglia, senza pagamento d’alcun fitto.”Allora la sgazza fatto e fermi alquanti capitoli di novo col salice, e massimo che bissie o faine sopra sé mai non accettassi, alzato la coda e bassato la testa e gittatasi del ramo, rendé il suo peso all’ali, e quelle battendo sopra la fuggitiva aria, ora qua, ora in là curiosamente col timon della coda dirizzandosi, pervenne a una zucca, e con bel saluto e alquante bone parole, impetrò le dimandate semenze. E condottele al salice, fu con lieta cera ricevuta; e raspato alquanto co’ piè il terreno vicino al salice, col becco, in cerch[i]o a esso, essi grani piantò. Le quali in brieve tempo crescendo, cominciò collo accrescimento e aprimento de’ sua rami a occupare tutti i rami del salice, e colle sue gran foglie a torle la bellezza del sole e del cielo. E, non bastando tanto male, seguendo le zucche, cominciò, per disconcio peso, a tirare le cime de’ teneri rami inver la terra, con strane torture e disagio di quelli. Allora scotendosi e indarno crollandosi, per fare da sé esse zucche cadere, e indarno vaneggiando alquanti giorni in simile inganno, perché la bona e forte collegazione tal pensieri negava, vedendo passare il vento, a quello raccomandandosi, e quello soffiò forte. Allora s’aperse il vecchio e volto gambo del salice in due parti insino alle sue radice, e caduto in due parti, indarno pianse sé medesimo, e conobbe chi era nato per non aver mai bene."(testo tratto dal web).
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Grazie a tutti di vero cuore per gli auguri,siete delle persone meravigliose,mi avete fatto commuovere per l'affetto che mi avete dimostrato.Inizia una nuova settimana,qui da noi finalmente le temperature sono calate,fa fredissimo e piove.Ho scelto questo racconto che mi piaceva tanto per accompagnare la ricetta di oggi,in tema con l'autunno,e che ha tra gli ingredienti i semi di zucca,che a me piacciono moltissimo.




  • 120 g di acqua tiepida
  • 20 g di lievita di birra(fresco)
  • 2 cucchiaini di olio extra vergine di oliva Dante
  • 2 cucchiaini rasi di zucchero Eridania
  • 10 g di strutto
  • 180 g di farina bianca 00 Molino Chiavazza
  • 50 g di farina bianca Manitoba Molino Chiavazza
  • 60 g di semi di zucca verdi Melandri Gaudenzio
  • 100 g di olive taggiasche
  • 2 cucchiaini di sale alla liquirizia Amarelli



-In una ciotola mescolate 50 g di acqua,il lievito di birra,l'olio,lo zucchero e lo strutto e mescolate per un paio di secondi con un cucchiaio di legno.
-Aggiungete la farina 00,la manitoba,la rimanente acqua,i semi di zucca sminuzzati e il sale alla liquirizia e impastate con le mani.
-Lasciate lievitare per 3 ore.
-Lavorate la pasta ripiegandola più volte su se stessa,poi,con l'aiuto di altra farina,formare dei lunghi bastoncini.
Trasferire i grissini su una teglia da forno foderata di carta forno e lasciarli lievitare nel forno spento per altri 2 ore.Aggiungete nelle parti più grosse dei grisini le olive tagliate a pezzettini.
-Cuocete in forno caldo a 200° per 20 minuti.



tagliere in plastica Green Gate





sabato 27 ottobre 2012

34 anni fa'......Cupcake al tiramisu' con crema al caffè


Oggi è un giorno come ogni altro,uguale ma un po' diverso.Il giorno di oggi ha una storia,una nascita....... anni fa di venerdi ore 23.40 nascevo io,Florentina.Un po' in ritardo,dopo che la mia povera mamma ha subito 15 ore di travaglio.I medici,scherzando,li dissero  che non volevo uscire.In fondo avevano ragione,si stava cosi bene li.
Scorpione ascendente Scorpione.Un' anima ribelle,dinamica ma molto riservata.Volata troppo presto di casa,in cerca di fortuna.
Qualcuno disse che sono di poche parole.E' vero,se non ho niente da dire preferisco stare zitta,sono fatta cosi.Ma,se comincio a parlare,non mi fermo più.Adoro la compagnia degli amici,amo la mia indipendenza e come potete vedere adoro cucinare.
Anche se solo virtualmente mi piacerebbe festeggiarlo con voi.Visto che questo blog è oramai la mia seconda casa,dichiaro sotto la propria responsabilità che oggi compio....34 anni e che sono felicissima di festeggiarli con voi in questo meraviglioso mondo che è l'internet.
Questa mattina,prestissimo,una voce famigliare e amorevole mi ha svegliata sussurandomi dolcemente all'orecchio parole che avevano un senso ancora più profondo che dette a voce alta.Parole che mi hanno fatto scendere lacrime di gioia mentre li ascoltavo.La mia risposta era dentro al cuore.Meraviglioso amore mio,un regalo più bello non mi potevi fare.
L'unica cosa che potevo ancora desiderare per il mio giorno era una chiamata da lei,dalla mia mamma.Mi ricordo quando ero piccola lei stava sveglia fino a mezza notte per farmi gli auguri."Voglio essere la prima amore mio,che ti faccia gli auguri".
E la sua chiamata non  ritarda ad arrivare,con la stessa voce entusiasta e piena di amore mi canticchia al telefono la stessa canzoncina che mi canta ogni anno per il mio compleanno.
Grazie mamma di esistere,lo so che sono lontana ma ti penso ogni secondo della mia vita ed è grazie a te se io oggi sono la persona che sono,senza di te e senza i tuoi sacrifici io non c'è l'avrei fatta.
In questi 34 anni mi hai fatto capire che tu sei l'unica e che senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile.Ti voglio un mondo di bene.
Non piangete,vero?Avanti,su,vi offro il dolce e vi ringrazio tutti per essere cosi presenti nel mio blog.Mi auguro che un giorno incontrerò qualcuna(o) di voi.
Niente torta,ho fatto un dolce simbolico,dei cupcake all'aroma di tiramisu' e crema al caffè,buonisimissimi:)




Per i cupcake:

  • 3 tuorli d'uovo
  • 90 g di zucchero Eridania
  • essenza di tiramisu' Flavourart
  • 3 albumi montati a neve ben ferma
  • 45 g di farina per dolci Molino Rosso
  • 30 g di fecola di mais
  • mezzo cucchiaino di lievito per dolci
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
Per la crema al caffè:

  • 1 cucchiaino di caffè solubile(ness caffè)
  • 100 g di burro
  • 50 g di zucchero a velo Eridania




-Mettete in una scodella i tuorli,lo zucchero e l'essenza al tiramisu'.Sbattere fino ad ottenere un impasto schiumoso.
Aggiungete gli albumi montati a neve.
-Setacciate sull'impasto la farina con la fecola e il lievito.Mescolate dal basso verso l'alto con una spatola di gomma.
-Versate l'impasto in una tasca di pasticcere usa e getta.
-Tagliate la punta e riempite per 3/4 i pirottini inseriti nello stampo.
-Cuocete in forno a 180° per 15 minuti.Lasciate raffreddare.
-Spolverizzate il caffè e lavoratelo con lo zucchero e il burro.
-Farcite i cupcake con la crema e servite.



Colgo l'occasione per mandare un abbraccio al popolo calabrese ,per questo brutto momento......Siamo con voi....

giovedì 25 ottobre 2012

Ricordi,estate e foto in più-Spiedini di Lou Blau con tortini bicolore di polenta e crema di zucca al brandy

Ci siamo,il frenetismo dello shopping natalizio dalle nostre parti è iniziato.Che malinconia.Fino a ieri avevamo il colore dell'orzo...ora siamo ritornati al colore bianco latte.Inutili tutte le ore perse nella spiaggia per assumere quel bel colore stile Maldive,tutto svampato signò :D.Per fortuna rimangono le foto per   testimoniare la bella vacanza che abbiamo passato.Ma che,l' hard disk muore e insieme a lui tutto quello che avevo dentro:tutte le foto della mia vita,giocchini wii,la mia musica preferita,disposta in ordine alfabetico....sono distrutta e poi mi ricordo che forse una speranza c'è:sul internet esistono programmi che recuperano i file cancellati per sbaglio oppure che si perdono,causa rottura hard disk.
E ci riesco anch'io,che non sono una maga dei computer.Ci sono voluti 2 giorni ma lui ha recuperato tutto,addirittura anche foto di altri utenti...ieri sera mi trovavo a guardare foto di persone mai viste in vita mia.....
Tra queste foto ovviamente tutte le foto dei miei piatti che io trasferisco li ogni volta per evitare il sovraccarico del computer.Come si dice,tutto bene quel che finisce bene.
Passato lo stress recupero photo oggi riesco finalmente a postare una ricetta,con tanto di foto per il contest di Fattorie Fiandino:





  • 150 g di formaggio Lou Blau
  • 200 g di farina precotta per polenta
  • concentratto di pomodoro
  • zafferano in fili 
  • 400 g di zucca
  • 30 g di brandy
  • 50 g di olio extra vergine di oliva
  • sale qb



-Pulite la zucca e tagliatela a dadini.Mettetela a cuocere in una padella con un pizzico di sale per 15 minuti.sfumate con il brandy e tenete in caldo.
-In una pentola mettete a bollire 800 ml di acqua.Tuffate la farina di mais e mescolate bene.cucinate e lasciate la polenta piutosto liquida.
-Dividetela in due parti uguali:in una metà mettete mezzo cucchiaino di concentrato di pomodoro e nell'altra metà lo zafferano.
-Alternate la polenta,a strati,nei pirottini imburrati e lasciate rapprendere.
-Frullate la zucca con l'olio di oliva,aggiustate di sale  e servite con i tortini di polenta e spiedini di formaggio.
-Super deliziosi,provare per credere :D




Questa ricetta partecipa al contest delle Fattorie Fiandino



lunedì 22 ottobre 2012

Peperoncino a go go:Pasta integrale con sugo piccante e speck di montagna

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! E con il peperoncino e un po' d' insaléta ti protegge la Madonna dell 'Incoronéta; con l'olio, il sale, e l'aceto ti protegge la Madonna delloSterpeto; corrrrrno di bue, latte screméto, proteggi questa chésa dall' innominéto.(film del 1983 con Gianni Dorelli e Lino Banfi).
....................................................................
Diciamo che ci voleva dopo quello che è successo nel mio bloghino la settimana scorsa.
Ci tengo ad aggiornarvi su come sono poi andate le cose:ho inviato ai "signori" che si sono impossessati della mia ricetta con tanto di foto e testo,"solamente" 50 mail,dove li rimproveravo per bene,e quando dico per bene sapete a cosa mi riferisco.
Cosa hanno fatto:hanno cancellato il blog.Quando digito l'indirizzo mi spunta la dicitura di blogger che mi dice che il blog è stato rimosso.
Mi auguro che è stato cancellato,che non si sono trasferiti a un altro indirizzo per fare perdere le tracce.Il detto:"il mondo è piccolo" vale secondo me anche per il web,quindi mai dire che puoi fare quello che vuoi,tanto sei sul web è nessuno te la può fare pagare.
Mi auguro che in questo mondo meraviglioso che è il web qualcuno ci tutela,non ci abbandona cosi.Comunque,dulcis in fundo,e per prevenzione ho scritto anche alla polizia postale,inviando il link del loro blog.Aspetto ancora una risposta,che mi auguro che arrivi.
Io sono cosi,una guerriera,se si tratta di toccare quello che è mio divento una bestia.Per me non è vendetta ma santa pretesa di giustizia.
Voglio ringraziare a tutte voi per la presenza e le parole che mi avete lasciato e scusate se questo fine settimana non ci sono stata nei vostri bellissimi blog,rimedio oggi.
Inoltre colgo l'occasione per ringraziare Manu ,Anto e Fabiola Anna per avermi pensata e avermi donato questo bellissimo premio che a dire il vero mi ha tirato su' un po' il morale:

Le regole sono queste:
-Rispondere alla domanda: "Che cos'è la semplicità?
La semplicità è in tutte le cose che fai quotidianamente senza essere condizionato dagli eventi o dai giudizi di terzi!

La semplicità è svegliarsi la mattina e sorridere...è vivere con la consapevolezza che ogni giorno è diverso dall'altro ed a fine giornata hai conosciuto nuove emozioni!

La semplicità è nel cuore, si esprime con un sorriso e con la purezza dei sentimenti!!


Dedicare a chi ci ha donato il premio un immagine:






Vi dedico questa foto scattata da me quest'estate vicino a San Vito lo Capo(Sicilia).
Infine,dedico il premio a tutte voi,vi seguo tutte con immenso piacere.
Per rimanere in tema del malocchio nella mia cucina oggi ci sarà tantissimo peperoncino come avete visto dalla introduzione :P


  • 320 g di pasta integrale Mugnaia di Elice
  • 100 g di speck di montagna
  • 40 g di cipolla,mondata e tritata
  • 30 g di olio extra vergine di oliva Dante
  • 40 g di insaporitore a base di erbe aromatiche Vinchef
  • 200 g di pomodori pelati a pezzettoni Pomi
  • 20 g di pomodorini secchi,sott'olio,sgocciolati Agromonte
  • 3 peperoncini
  • foglie di basilico,lavate e asciugate
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • sale q.b
  • un pizzico di zucchero




 -Soffriggete la cipolla in una padella anti aderente dove avete versato l'olio di oliva.
-Aggiungete i peperoncini sminuzzati,sfumate con il vino e cuocete per 2 minuti.
-Aggiungete i pelati,i pomodori secchi tritati e il sale e cucinate per 20 minuti.
-Unite al sugo il basilico,lo zenzero e lo zucchero e cucinate per altri 5 minuti.
-In una padella mettete in un po' di olio lo speck tagliato a strisce e fatelo abbrustolire un po'.
-Cuocete la pasta in abbondante acqua salata,scolatela e condite con il sugo piccante e le strisce di speck.



mercoledì 17 ottobre 2012

Qui gatta ci cova.....Tagliatelle di farro con pesto alla trapanese e vincotto

Se l'avrei saputo che il mio tapettino da colazioneun giorno sarebbe diventato cosi charmante per qualcun altro.
Ma che avete capito?Non lo prestato per un servizio fotografico,hanno preso direttamente la foto completa dal mio sito e l'hanno messa nel loro.A mia insaputa,ovviamente....
Giusto,giusto,quella foto aveva la firma sotto e loro che fanno??!!la tagliano giusto sotto il watermark e la postano...DULCIS IN FUNDO fanno anche copia-incolla della ricetta.
Sono arrabbiatissima,li contatto,non mi rispondono ma indomani il post sparisce...volatilizzato.
Ricordo che esiste ed è riconosciuto il diritto d'autore.Violarlo è reato.Non voglio essere una rompiscatole,anche se dovrei,ma ragazzi miei,non potete prendere la foto di qualcun'altro e pubblicarla come se niente fossi.
Ma fare la ricetta da se ed anche le foto non vi è passato per quelle teste di zucca?
So solo che da oggi sono con gli occhi su di voi....c'è qualcosa che non mi convince....vi aggiornerò appena tutto andrà a buon fine....spero:)




  • 100 g di mandorle spellate Life
  • 320 g di tagliatelle di farro Gusto per amore
  • 1 cucchiaino di sale grosso Gemma di mare
  • 6 spicchi d'aglio
  • 20 g di vincotto Primitivo
  • 50 g di foglie fresche di basilico
  • 200 g di pomodori freschi maturi,senza semi e pelle
  • 150 g di olio extra vergine di oliva Amore dei sensi
  • pepe q.b. Tec-Al

--Nel mixer tritate le mandorle con il sale grosso,unite 5 spicchi d'aglio,le foglie di basilico e mixate bene.
-Aggiungete i pomodori e il pepe e frullate ancora.
-Versate 130 g di olio extra vergine di oliva e il vincotto e mescolate bene.
-Mettete da parte.

-Cucinate la pasta in abbondante acqua bollente salata e condite con il pesto alla trapanese e vincotto.


bellissimo piatto di ceramica dipinto a mano del maestro Alfredo Corinaldesi

La Ceramica Corinaldesi nasce nel 1983.Alfredo Corinaldesi nasce principalmente come pittore,poi nell 1982 inizia ad appasionarsi all'arte della ceramica,di qui scopre subito un nuovo modo per esprimersi.
L'azienda si avvale di collaboratori qualificati che il maestro seguo personalmente,dall'inizio alla fine di qualsiasi lavoro.
Trovate tutti i lavori qui:http://www.ceramichecorinaldesi.com/custompage.php~link~~~1~~L_azienda~.html.

martedì 16 ottobre 2012

Chitarrine di Elice all'amatriciana

Mi hanno dato della stalker.Una mia amica su facebook è stata.Ma che ci posso fare?Se a me un personaggio famoso piace devo sapere tutto.Certo che poi,i famosi,una vita personale,poverini,non ne hanno più.Il peso della celebrità.
Cosi,l'altro giorno mentre chattavo con lei si parlava di Alessandro Borghese,che io adoro:è una persona semplice,senza troppe bizze per la testa.Lo seguo su Real Time sia nel programma "Cucina con Ale" che nell'altro "Cortesie per gli ospiti".Daniella,la mia amica,mi scrive:"Ti,ma lo sapevi che è il figlio di Barbara Bouchet?"....certo che lo sapevo,so quasi tutto su di lui,ci rispondo io....e lei,per scherzo,mi scrive:"stalker":D.
Questa mattina,mentre facevo la colazione e guardavo un po' di notizie,vedo lui,il mio cuoco preferito,Ale,che faceva una intervista e parlava un po' della sua vita.Lui,che è un enigmatico da far paura,e da buon Scorpione è gelosissimo della sua vita privata.
Behhh,cosa vengo a scoprire:è sposato.Ma io questa cosa non la sapevo.Ale,perdonami se non stata una tua fan come si deve,questa non la sapevo ma ti confesso che rimani il mio cuoco preferito anche se sposato.A,un altra cosa,mi auguro di vincere al tuo concorso e di andare a cenare con te,assieme agli altri vincitori ovviamente,cosi,per un po' il mio lui sta  tranquillo e non deve fare la guerra con me tra Focus e Real Time :D
Ecco,la ricetta di oggi è dedicata a te,Ale.Sono sicura che gradirai,visto che più di una volta hai parlato dell tuo amore per la città eterna:Roma.



  • 70 g di guanciale di maiale
  • 70 g di pancetta affumicata a dadini
  • 300 g di chitarrine all'uovo Mugnaia di Elice
  • 50 g di insaporitore a base di erbe aromatiche Vinchef
  • 400 g di polpa di pomodoro Cirio
  • 1 piccola cipolla
  • 1 peperoncino rosso
  • sale e pepe Tec-al



-Tritate la cipolla e il peperoncino.
-In una padella antiaderente in ceramica Illa mettete l'olio di oliva e aggiungete il trito di cipolla e peperoncino,il guanciale e la pancetta e insaporite per 3 minuti.
-Sfumate con l'insaporitore,aggiungete la polpa di pomodoro,il sale e il pepe e cucinate,a fuoco basso,coperto,per 15 minuti.
-Cuocete la pasta fresca in abbondante acqua salata e condite con il sugo.
-Servite con formaggio grattugiato.
tovaglietta di cucina  GreenGate

-Mugnaia,Pecorara,gnocchi,anellini,chitarrine sono alcuni dei formati di pasta fresca che l'azienda Mugnaia di Elice produce e commercializza.
-Una pasta tradizionale,buona e tipica abruzzese.Resa ancora più famosa dalla altissima qualità che l'azienda mette nel realizzarla.
-Se siete di passaggio ad Elice,a due passi di Montesilvano,andate a visitare lo spaccio aziendale e scoprirete che qualità fa rima con convenienza....

domenica 14 ottobre 2012

Il dessert day-Mini nougat di frutta secca

ciottolina a pois GreenGate
Questa è una tra le più strane.Oggi si è celebrato il dessert day,la giornata del dessert,dove a fine pasto vengono "sacrificati" milioni di dolci.
Sempre dalla stessa serie esistono le giornate nazionali dei biscotti,il 18 è la giornata del cupcake al cioccolato,il 26 quella della zucca,il 27 è il turno della birra e il 29 dell'avena.
Mentre scrivo il post mi dico:ma la giornata dei food blogger non esiste ancora?Possibile che nessuno abbia mai pensato?Siamo una community abbastanza numerosa(notata grazie ad alcune colleghe che hanno avuto la brillante idea di fare il censimento dei blog di cucina),non possiamo avere una giornata tutta nostra?Sono sicura che si trasformerebbe in una specie di festa Nazionale,già vedo il nome:The food blogger's day...suona bene,no?
Ma ritorniamo alla festa pagana di oggi.Bando alla dieta concedersi un dessert al fine pasto era d'obbligo.
Grazie a questa festa vediamo anche che dolci e dessert non sono la stessa cosa.



I dolci sono tutte quelle preparazioni zuccherine, a base di farina, uova, cioccolato… che si preparano per colazione, per merenda o per dessert.

Il dessert è nello specifico una delle portate di un pasto, l’ultima, e consiste in qualcosa di zuccherino o in un piatto di formaggi – se si servono entrambi, prima il salato e poi il dolce. Il termine dessert deriva dal francese desservir, letteralmente sparecchiare, ed indica che viene servito sulla tavola ripulita da sale e pepe, cestini del pane e da tutto ciò sia servito per le portate precedenti. Se viene servito con un vino particolare, si cambiano i bicchieri e si dispongono sulla tavola le relative posate (da mettere in tavola sono al momento dell’uso).(testo tratto dal web).


Forchettina  da dessert se il dolce è solido, cucchiaio da dolce (di mezza misura fra quello da thè e il cucchiaio da minestra) se il dolce è liquido. Per il gelato ci sono gli appositi cucchiaini a paletta.
La frutta può essere servita come dessert, ad esempio con una macedonia o una composta, o al termine di questo.
(testo tratto dal web)

Quindi in sintesi Il dessert può essere un dolce, e non tutti i dolci sono dessert.

Complice il contest di Simona e la dieta che in questo momento funziona benissimo(la zona,che è più che altro uno stile di vita) ho preparato oggi questi dessert,un inno alla semplicità e anche al gusto.Il risultato?Non ve lo dico,li dovete preparare per forza :D


tovaglietta a righe Amo la Casa







-Tostate leggermente le nocciole e le mandorle e tritateli  nel mixer.Aggiungete i datteri,i fichi ,il dolcificante e l'olio di nocciole e tritate ancora.
-Versate il composto nella teglia dei muffin leggermente oliata e pigiate sopra con forza.
-Mettete nel frigo per 2 ore.
-Servite i mini nougat con scaglie di mandorle.
-Per la preparazione io ho usato uno stampo di silicone dell'azienda SilikoMart precisamente questo.:



tagliere GreenGate

Questa ricetta partecipa al contest della dolcissima Simona-Dolcemente privi di .....glutine,latte e lievito



Buon inizio di settimana a tutti:)